Va bene, va bene, banale, già vista, fatta e rifatta e strafatta. Ma buona, buonissima. E facile da fare. A me basta.
Ve l'ho già detto, no? Una confezione di pasta sfoglia in frigo, quattro cose in dispensa, e il gioco è fatto! Let's dessert!
Adoro questa frolla, ha una consisitenza meravigliosa! E con lo zucchero di canna integrale è ancora più saporita e rustica.
Carenza di zucchero? Deficit di proteine? Nessun problema. Uno solo di questi mini-budini contiene la razione per una settimana.
Una via di mezzo spudoratamente libidinosa tra il brownie e la torta tenerina. Per le giornate in cui va tutto storto. Ma anche per quelle in cui va tutto bene, per festeggiare (un po' come si fa con il vino...).
Per mia fortuna (la bilancia ringrazia) non sono golosissima di cioccolato e cose dolci, ma questa torta demolisce ogni mia convinzione. E' irresistibile.
Credo uno dei dolcetti più buoni che abbia mai preparato. Sará la fusione delle prelibatezze di Piemonte e Sicilia? Sará che l'ho preparato per una persona speciale? Sará...
Quando le banane sono troppo mature per mangiarle a morsi...
Stasera ho cannato in pieno una ricetta. Ero partita con buonissime intenzioni, ma non sono bastate per fare un buonissimo piatto. Alla Medea piace (la mia gatta), ma nutro seri dubbi sui suoi gusti culinari. Quindi mi butto sul semplice, risultato garantito e mood consolatorio. Questo tortino è a prova di serata storta.
Non so voi, ma io mi esalto a livelli inimmaginabili quando azzecco la dose giusta di colla di pesce e la panna cotta viene morbida e cremosa senza rimbalzare sul piatto come una palla di gomma.
Un viaggio ai tropici restando ben piantati sulla riviera romagnola. Non per nostalgia, che i sapori che ci sono lá ci sono solo lá, qua ci sono solo surrogati. E lo stesso vale per i sapori che ci sono qua, che sono solo qua. Per questo preferisco stare qua.
Primo settembre. Come è oramai d'abitudine, cena aziendale in spiaggia con grigliatona di carne. Ordino io il vino. Troppo (ho assunto brave ragazze... mica come me...). E quindi a fine serata mi porto a casa due belle bottiglie piene di sangiovese (aperte...). Ma le amiche nel we sono impegnate, niente cena di salvataggio bottiglia. Non mi pare stagione per un brasato. E allora? E allora biscotti!!!
Che bello farsi in casa i biscotti tipici tradizionali con solo quattro ingredienti e un po' di savoir-faire. A dire il vero di ingredienti ne basterebbero tre, ma io uso anche un po' di fecola.
Non sono romagnoli (si narra siano nati a cavallo del 1300 alla corte dei Savoia in Piemonte) ma sono buonissimi e facilissimi da fare, quindi bando ai campanilismi e mani in pasta!
Quando ero piccina d'estate bevevo litri e litri di sciroppi di frutta (impazzivo per l'orzata...) diluiti con acqua frizzante e ghiaccio. Adesso gli sciroppi me li faccio in casa e li uso anche per la panna cotta, che é una genialata galattica cosí in una volta sola metto frutta e zucchero giá dosati!
I biscottini tipici di Novara che il signor Pavesi ha reso famosissimi con un altro nome.
Pochissimi ingredienti, zero grassi (a parte quelli delle uova), superleggeri e davvero buonissimi!
I tuorli sono finiti nello zabaione, gli albumi negli amaretti.
Fresco e profumatissimo, una delizia!
L'unico guaio del gelato fatto in casa è che - senza appositi additivi - una volta mantecato in gelatiera e messo in frizer, diventa duro come il ghiaccio. Ma c'è una soluzione a tutto!! Anzi, in questo caso, due:
1) mangiarselo tutto subito appena fatto
2) mangiarne un po' subito, e il resto congelarlo negli stampi per ghiaccioli (così abbiamo la ricetta doppio uso: gelato subito, ghiaccioli poi)
Poi ho letto da qualche parte che aggiungendo al gelato una piccola dose di alcool etilico, dovrebbe rimanere cremoso anche dopo il passaggio in frizer. Mi sforzerò di fare questa prova. Coming soon.
Con i due albumi avanzati dalla ricetta dei pouf di broccoli ho fatto questi deliziosi biscottini.
Apro il frizer e cosa trovo? Una vaschetta di meravigliosi mirtilli che ho congelato quest'estate quando non sapevo più dove metterli. La prima tentazione? Me li mangio così, tipo confetti ghiacciati (provate!!!), e poi invece mi sono ricordata dei miei nuovissimi e fiammanti stampi da ghiacciolo, ancora da inaugurare.
E qui non serve nemmeno la gelatiera.
Oooh stasera vi do una ricetta velocissima per chiudere in bellezza. Preparata sul momento, insieme al commensale, é ancora piú buona. E non aggiungo altro.
La bontá di questi frollini ripaga tutto lo sbattimento necessario per farli. C'é talmente tanto di quel burro che mi viene quasi da sconsigliarli a chi ha problemi di coronarie... non vorrei avere nessuno sulla coscienza, ecco...
Ricetta fur-bet-ta. Panna + succo di frutta.
Ricordando che da bambina non avevo il frullatore e mi facevo i frullati finti mescolando nel bicchiere il succo di frutta e il latte. Il principio é lo stesso.
Ma se volete fare i bravi e usare la frutta fresca è sufficente frullarla con la panna e passare al colino per togliere eventuali pezzettoni.
Fa cosí caldo che la frutta non tiene botta neanche in frigorifero, boccheggia e appassisce in pochissimo tempo... e c'é mezzo barattolo di panna fresca che mi guarda triste triste, sull'orlo della scadenza... come posso rimediare a tutta questa decadenza?!
Coccole, coccole, coccole!!! Non saprei come altro descrivere queste frittelle deliziose.
Dolce-emergenza con tre ingredienti e senza cottura. Incredibilmente facile e buono.
Niente di più essenziale e godurioso. Una spudoratissima americanata, ma troppo buona per snobbarla. Troppo facile per non farla.
Si scrive "frollino" si pronuncia "droga". Questi biscotti sono di una bontá indescrivibile. Sono strabordanti di burro e zucchero. Creano dipendenza.
Io vi ho avvertiti!
La gelatiera sempre pronta sul banco della cucina salva da un sacco di inghippi. Basta avere un po' di frutta, zucchero, latte o panna e il dessert si fa da solo mentre noi chiacchieriamo allegramente con i commensali.