Ho visto le mie nonne tirare al mattarello sfoglie di dodici uova, lavorarci tutta la domenica, riempire il freezer per tutta la settimana. Ma chi ha poco tempo (come me) può anche preparare un solo uovo di pasta e cucinarsela subito.
Serve:
- farina doppiozero 150g
- semola rimacinata 50g
- due uova a temperatura ambiente
Procedimento:
Mescolo le due farine e le verso sul tagliere, formando una montagnetta. Al centro della montagnetta faccio un buco tipo vulcano, e ci sguscio dentro le uova.
Inizio a sbattere le uova con una forchetta incorporando poco alla volta la farina, poi quando l'impasto diventa consistente inizio a impastare a mano, incorporando tutta la farina. Lavoro bene l'impasto girandolo e piegandolo su se stesso, finchè diventa bello sodo e smette di stracciarsi. Se è troppo secco aggiungo un po' di albume o acqua, se è troppo molle aggiungo un po' di farina.
Lo chiudo in un sacchetto di plastica e lo metto a riposare mezz'ora. Non saltate questo passaggio, serve a far rilassare il glutine che si è formato durante la lavorazione dell'impasto e permette di stendere la pasta a mano senza fare troppa fatica.
Passata la mezz'ora di riposo, infarino il tagliere e metto al centro la palla di impasto. Inizio a stenderla con il mattarello, infarinandola anche sopra se il mattarello si appiccica... e qui faccio fatica a spiegare, io l'ho visto fare una infinità di volte e quei movimenti ormai fanno parte del mio background... fate un po' come viene, disastri non se ne fanno.
Le azdore dicono che la sfoglia è pronta quando si vede in controluce la mano che la solleva. Ma a me piace un po' più grossa... un millimetro o poco più.
Bene, ora la sfoglia è pronta per essere tagliata e/o farcita nel formato che preferite. In romagna: caplèt (cappelletti), turtlòn (tortelloni), lasagne, spoja lorda (sfoglia ripiena), garganelli, sbròfanés ("sbruffanaso": i maltagliati), pappardelle, tajadèl (tagliatelle), tagliolini, quadretti, cannelloni, strichètt (le farfalle)...