La torta da inzuppare nel caffelatte, o da accompagnare con una bella crema inglese, o con il gelato. Perchè il cacao nell'impasto è buonissimo, ma in bocca fa un po' quell'effetto "sabbione del deserto" che se non bevi subito qualcosa poi non riesci a parlare per mezz'ora...
Fotogenica pochissimo. Buona tantissimo.
La stracciatella è una zuppa di antichissima memoria. Non centra niente con l'omonimo gelato, non è la versione femminile della coppa del nonno. Questa me la faceva proprio la mia nonna quando fuori faceva un freddo becco e noi si stava in casa al calduccio davanti al camino acceso, con una scodella di questa meraviglia a scaldarci le mani e la pancia.
La gelatiera sempre pronta sul banco della cucina salva da un sacco di inghippi. Basta avere un po' di frutta, zucchero, latte o panna e il dessert si fa da solo mentre noi chiacchieriamo allegramente con i commensali.
La semplicità ripaga sempre. Il classico impasto a pasta dura da cui non ci si aspetta granchè in sofficità e alveolatura. Il canonico cubetto di lievito fresco di birra per mezzo chilo di farina, che non dobbiamo aspettare le calende greche per infornare.
Eh ogni tanto facciamola facile, dai, che di complicazioni nella vita ce ne sono tante altre.
Più dei funghi, più delle castagne, per me l'ingrediente dell'autunno è la zucca! Anche se all'autunno mancano ancora 4 giorni...
Intanto nel giradischi gira il meraviglioso Transformer di Lou Reed.
Dal libro "Il mio giro d'Italia" di Jamie Oliver. Buffo per alcune cose (é curioso osservare la cucina italiana attraverso gli occhi di un inglese) molto interessante per altre. Questa ricetta per esempio.
Va bene, va bene, banale, già vista, fatta e rifatta e strafatta. Ma buona, buonissima. E facile da fare. A me basta.
In un inspiegabile momento di "voglia di cose sane" ho fatto le piadine integrali all'olio.
Buone eh. Buone. Ma lo strutto.... lo strutto....
Ve l'ho già detto, no? Una confezione di pasta sfoglia in frigo, quattro cose in dispensa, e il gioco è fatto! Let's dessert!
Tagliati a metà ancora caldi e farciti con una cucchiaiata di squacquerone sono una delle cose più deliziose del mondo.
Quando il pangrattato abbonda e non c'è proprio bisogno di tritarne altro, ecco un altro modo per riutilizzare il pane secco.
Stasera ho cannato in pieno una ricetta. Ero partita con buonissime intenzioni, ma non sono bastate per fare un buonissimo piatto. Alla Medea piace (la mia gatta), ma nutro seri dubbi sui suoi gusti culinari. Quindi mi butto sul semplice, risultato garantito e mood consolatorio. Questo tortino è a prova di serata storta.
In questa versione l'ho aromatizzata con la vaniglia, ma si possono usare altre spezie e altri profumi in infusione nella panna (cannella, scorza di arancia, cardamomo, anice stellato...).
Per farla bene bisogna solo stare attenti a non superare gli 84° in cottura. Il termometro da pasticceria aiuta, diversamente trovate il metodo empirico e il s.o.s. disastri a fine ricetta.
Carenza di zucchero? Deficit di proteine? Nessun problema. Uno solo di questi mini-budini contiene la razione per una settimana.
Primo settembre. Come è oramai d'abitudine, cena aziendale in spiaggia con grigliatona di carne. Ordino io il vino. Troppo (ho assunto brave ragazze... mica come me...). E quindi a fine serata mi porto a casa due belle bottiglie piene di sangiovese (aperte...). Ma le amiche nel we sono impegnate, niente cena di salvataggio bottiglia. Non mi pare stagione per un brasato. E allora? E allora biscotti!!!
Certi giorni, certe volte, ho solo voglia di aprire una scatoletta e svaccarmi sul divano con una ciotola fumante in mano che somigli vagamente a una coccola.
Questo é uno di quei giorni.
L'ultimo giorno di agosto.
Finalmente.
Apro il frizer e cosa trovo? Una vaschetta di meravigliosi mirtilli che ho congelato quest'estate quando non sapevo più dove metterli. La prima tentazione? Me li mangio così, tipo confetti ghiacciati (provate!!!), e poi invece mi sono ricordata dei miei nuovissimi e fiammanti stampi da ghiacciolo, ancora da inaugurare.
E qui non serve nemmeno la gelatiera.
Quando mi capita una zucca tra le mani (e quando è stagione mi capita spesso) la pelo, la pulisco, la faccio a pezzi e la ficco in forno a cuocere. Poi qualcosa di buono salta sempre fuori! Gli gnocchi, un sugo, la farcia per una torta o per la pasta fresca, un puré per accompagnare la carne, uno sformato, una vellutata, un risotto, una carrozza per il ballo di mezzanotte...
Ecco un'altra ricetta universale. Cambiate verdura e pesce, ad libitum. La crema puó essere servita fredda o tiepida. Il pesce invece va rosolato e mangiato. Il risultato è comunque molto, molto sexy.
Con i due albumi avanzati dalla ricetta dei pouf di broccoli ho fatto questi deliziosi biscottini.
Ma quanto sono belli i miei panini sorridenti?! E stasera rido anche io come loro, perchè mi sono venuti di-vi-na-men-te! Ma come si fa a spiegare attraverso uno schermo... la consistenza sotto le dita della pasta lievitata bene... il profumo in tutta casa mentre cuociono... la crosta che "canta" appena sfornati... una meraviglia.
Ma ora è davvero tardi, vado a dormire immersa in questo profumo da boulangerie francese. Farò sogni belli. E domani vi racconto la ricetta. Promesso. Buonanotte.
Non è uno sformato. Non è un soufflè. Cos'è?! E' un pouf!!!
Fuori croccantissimo, dentro morbidissimo (posso fregare lo slogan alla Ferrero? Non credo...).
La ricetta è davvero molto semplice, si tratta di preparare una besciamella "rinforzata", unirla a verdura cotta e passata al setaccio e poi cuocere in forno a bagnomaria (quindi si può fare con la qualunque verdura).
Sarà la voglia, sarà il meteo impazzito, ma io comincio già a sentire l'aria frizzantina dell'autunno... ma soprattutto comincio già a trovare le prime zucche al mercato!
Il bimbo cresce. Cresce in fretta. Ormai è ora di battezzarlo. E mentre decido il nome, lui finisce in frigorifero, che adesso è così vivace che se lo lascio fermentare a temperatura ambiente mi invade tutta la cucina.
Ieri sera alla festa di compleanno di Mara, mentre tagliavo quintali di pomodorini per condire la pasta fredda, ho chiacchierato con la Lucy (della Mara madre) a proposito della ricetta "ufficale" della peperonata. E io purtroppo stasera deluderò la Lucy, perchè nella mia peperonata ci metto anche la melanzana. Ma non perchè seguo chissà quale ricetta alternativa. Il motivo è molto più semplice e per nulla reazionario: nel frigo insieme ai peperoni c'è anche lei, e ormai che hanno fatto amicizia, pare brutto separarli in cottura.
Dolce-emergenza con tre ingredienti e senza cottura. Incredibilmente facile e buono.
Niente di piú semplice e versatile. Solo farina e burro, e un goccio di liquido per legare. Con ripieni dolci o salati. O anche da sola, con l'aggiunta di erbe o spezie o formaggio grattugiato nell'impasto, tipo biscottini salati.
Come sempre, con cosí pochi ingredienti, quello che conta davvero é il "come". La pasta brisée va lavorata come la pasta frolla, di fatto lo é, per evitare che si formi troppo glutine che toglierebbe friabilitá e leggerezza.
Una via di mezzo spudoratamente libidinosa tra il brownie e la torta tenerina. Per le giornate in cui va tutto storto. Ma anche per quelle in cui va tutto bene, per festeggiare (un po' come si fa con il vino...).
Per mia fortuna (la bilancia ringrazia) non sono golosissima di cioccolato e cose dolci, ma questa torta demolisce ogni mia convinzione. E' irresistibile.
Tremate! Tremate! Le streghe son tornate! Croccanti e deliziose, son streghe fascinose! Prendete acqua e farina, vi do la ricettina! Son facili da fare, non resta che infornare! (Battisti e Mogol, tsè).
Ricetta presa pari pari dal libro "Pane e roba dolce" delle Sorelle Simili. Un libricino d'altri tempi, con le foto in bianco e nero e una narrativa disarmante, ma tante buone ricette (che funzionano alla prima).
Only the brave! Il risotto brutale e buonissimo.
Che profuma intensamente di Romagna, perché "salsiccia, cipolla e peperoni" é uno dei ripieni mitici della piadina, da gustare ovviamente insieme a una bella bionda (la birra, intendo)
Oggi è un giorno splendido. Ho fatto alcune cose che mi fanno stare davvero bene, e ne sono felice. Ho schivato alcune cose che non mi fanno stare affatto bene, e ne sono molto felice. E soprattutto, il lievito madre che ho iniziato ieri è già vivace come non mai! Rinfrescato stamattina, il post-it è il segno che ho messo per ricordarmi dove arrivava l'impasto. Guardate ora!!! Ho usato la farina 1 del Molino Pransani, e acqua del rubinetto.
L'ho trovato in una bancarella lungo la strada verso il mare. Lui, meraviglioso, tosto ma gentile, gustoso, fragrante, buonissimo! Ne ho preso tre enormi mazzi, li ho puliti tutti e ci ho fatto un delizioso soffritto con il burro, e poi l'ho messo in frizer negli stampi per i cubetti del ghiaccio, pronto all'uso.
Prevedo Bloody Mary da paura. Devo solo trovare qualcuno che lo sappia fare, che la mixology non è proprio il mio forte.
I pomodori, ovviamente, di stagione e maturati al sole. E' l'unico ingrediente, deve essere strabuono e sano. Se no lasciate perdere.
Non proprio una cotoletta, non la solita scaloppa.
Neanche a dirlo, le nocciole devono essere davvero buone. Io uso soltanto le IGP piemontesi. Sono davvero un'altra cosa.
Dietetica non è, ma amici miei, siamo in Romagna!!!
Si fa anche con l'impasto della piadina, qui invece provo una ricetta leggermente diversa.
Ricetta fur-bet-ta. Panna + succo di frutta.
Ricordando che da bambina non avevo il frullatore e mi facevo i frullati finti mescolando nel bicchiere il succo di frutta e il latte. Il principio é lo stesso.
Ma se volete fare i bravi e usare la frutta fresca è sufficente frullarla con la panna e passare al colino per togliere eventuali pezzettoni.
Sto imparando a preparare il pane ad altissima idratazione. Dal 70% in su di acqua sul peso della farina, per intenderci. Un modo diverso di impastare, di aspettare.
E' sempre e solo farina, acqua, lievito, sale. Poi ci vuole maestria. Arte. Tempo. Dedizione. Pazienza. Sensibilità. Cura.
Non vi do la ricetta. Gli ingredienti si. Ma per il procedimento trovate sul web tantissimi video e tutorial di personaggi molto più bravi di me. Anche professionisti che aprono le porte dei loro panifici e dei loro laboratori. Brava gente che condivide un'arte meravigliosa. Fornai, io vi adoro.
Piatto nostalgia, ma decisamente più buono di quello che mangiavo da bambina. Mia nonna farciva le zucchine con besciamella e basta. Io ho fatto la salsa mornay e spolverato tutto con una quantità imbarazzante di pecorino grattugiato.
Niente di più essenziale e godurioso. Una spudoratissima americanata, ma troppo buona per snobbarla. Troppo facile per non farla.
Va bene, confesso, queste non sono proprio romagnole. Le tigelle (o crescentine) sono tipiche di Modena e dintorni. Ma per me sono un ricordo indelebile delle mie merende a scuola, durante l'intervallo a metá mattina. Mia mamma - che é una romagnola DOC e infatti non me lo so spiegare - le ha sempre fatte, e me le preparava farcite con tonno e capperi oppure prosciutto cotto e formaggio.
Altro che le merendine del Mulino Bianco. Valá.
Sono talmente buone che meritano ogni dannato minuto speso per prepararle.
I biscottini tipici di Novara che il signor Pavesi ha reso famosissimi con un altro nome.
Pochissimi ingredienti, zero grassi (a parte quelli delle uova), superleggeri e davvero buonissimi!
Quando li trovo, al banco del pesce, freschi freschi e giá belli puliti e pronti per la padella, non me li faccio scappare! Questa ricetta é multiuso: va bene con buon pane bruscato, con un piatto di polenta bianca morbida, come sugo per la pasta. Fate voi ma fateli, sono deliziosi.
Quando le banane sono troppo mature per mangiarle a morsi...
Ho fatto queste tagliatelle meravigliose e le ho lasciate sul tagliere tutto il pomeriggio per cucinarle alla sera. Ciaone. Son diventate un pezzo unico.
La pasta all'uovo o si cuoce appena fatta o va infilata subito in frizer (stesa su un vassoio infarinato e coperta con carta forno, poi quando é ben ghiacciata si chiude in un sacchetto. Per cuocerla si butta ancora congelata nell'acqua bollente, calcolando un minuto in piú di cottura)